lunedì 25 gennaio 2010

reel_2009

venerdì 1 gennaio 2010

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giovedì 29 ottobre 2009

SUNSET




Dopo circa un anno e mezzo (se non erro) ho recuperato i dati di un Hd da 500 gb chiamato SUNSET
Sunset è morto una sera di maggio. Me la ricordo bene quella sera. 
In studio eravamo tutti indaffarati e presi per la chiusura di un lavoro. Un po' si lavorava sul vecchio G5 e un po' sul nuovo macpro. La rete era sovvraccarica. Quindi gli ultimi file venivan "trasportati" direttamente dall'Hd. Infilo la firewire nel macpro attacco l'alimentatore e niente. La lucina azzurra/blu non si accende. Sunset non da segni di vita. Ci bado poco. Penso sia l'alimentatore. Ma dobbiamo chiudere il lavoro. Non c'è tempo per Sunset. Copiamo i file su un altro Hd. Continuiamo a lavorare. Chiudiamo il lavoro. Ore 23:00. Di una sera di maggio.
Il giorno seguente Sunset non parte. La macchina non lo rileva. L'alimentatore funziona. Sunset no.
Lo smontiamo da dentro il suo corazzatissimo case e lo infiliamo nel g5. E lì gli si da la botta finale. Fumata nera. Il g5 si spegne da solo. Sunset è morto.
Sunset è morto.
Il centro assistenza dice che non c'è nulla da fare. Se non spedirlo alla casa madre e farsene mandare uno nuovo.
Il centro riparazioni nerd se lo tiene in cura un mese. Dice che non c'è nulla da fare. Bugie.
La rassegnazione segue il dolore. Della perdita. Dicono.
Così mi rassegno.

439 gb di vita digitale andati persi.
Una piccola parte di te. Della tua memoria. Del tuo lavoro. Non ci sarà più.
Rassegnazione. La chiamano.

Ma poi...
Dopo un anno quei bravi dottori nerd bolognesi lo prendono in cura. "Si è bruciato il bus di connessione" dicono "Il disco è integro".

Sunset è ancora vivo. E' stato in coma per un anno e mezzo.
I suoi dati saranno per sempre in doppia copia.







mercoledì 7 ottobre 2009

TANGENT DEVICE - WAVE





The Wave Control Panel

Un mouse o la pennetta o la tavoletta non  sempre sono il modo più veloce e più semplice per utilizzare i software di correzione del colore. Non sarebbe meglio si avesse qualcosa di reale da afferrare? 
Bene, il Wave  permette di fare proprio questo.



Sul "Wave" si trovano tutti i controlli che ci aspetteremmo da un pannello di color grading.
E' di facile lettura, blu display OLED e unità trackerball customizzate basate su un non-contacting optical. Con il giusto numero di pulsanti e manopole per gestire al meglio tutti i  controller necessari. 
Il dispositivo è opportunamente chiamato Wave dalla forma unica ondulatoria.





Le dimensioni del Wave: circa 18 centimetri di larghezza e 16,5 cm di profondità:

L'altezza è di circa 2 mm circa nel suo punto più alto. 






Anche se il Wave non ha bisogno di driver per funzionare con Mac OS X, ha però bisogno di un plug-in per essere utilizzato con Color. Il plug-in viene fornito insieme ad una utility (Wave Color Support) . 
         Per scaricare i vari pdf 
         E' necessario installare Color 1.5 


Personalizzazione Wave 
Il Wave Control Mapper include uno strumento di supporto che dà una rappresentazione grafica del pannello Wave, basta cliccare su un controllo nella applicazione e assegnare un valore di colore o un' azione dalla lista. Tra i vari parametri che possono essere assegnati a una manopola o trackerball c'è anche la "sensibilità/sensitivy". Alternare i parametri, le azioni e le sensitivies può essere fatto dal vivo, mentre Color sta andando.
Mapping personalizzati sono memorizzati nella home directory il che significa che ogni user ha automitacamente la propria mappatura.






I primi commenti e impressioni che ho sentito/letto da alcune persone che hanno usato il Wave Tangent. Dicono che sia molto più veloce e che renda più piacevole il color grading in Apple Color. 
Leggevo stamane "La differenza che passa tra usare questa control surface e usare un mouse è la stessa differenza che c'è tra il giorno e la notte..."


lunedì 21 settembre 2009

VIDEOART: "Bankjob"

Director: Richard Wilson 
Cinematography- Editing- Postproduction: Rotefabrik
year: 2004 - dur. 4 min
Videoinstallation site specific - Palazzo delle Papesse - Siena

Dal sito del Palazzo delle Papesse: 

Protagonista del film è una miccia accesa alla periferia della città e colta nel suo affrettarsi verso il centro di Siena. Attraverso il tortuoso percorso delle vie medievali la miccia ‘entra’ nel palazzo, discende sempre più veloce le scale che conducono al caveau e, una volta giunta all’interno, scatena un’esplosione anomala, dall’effetto assolutamente inaspettato. Abituato a stravolgere lo spazio e la sua percezione con interventi di considerevole impegno e consistenza, Wilson agisce questa volta principalmente attraverso le armi dell’ironia e dello stupore, valorizzando al massimo grado la feconda incongruità fra un palazzo rinascimentale nel centro di Siena e il caveau di una banca.

Tutta la realizzazione del lavoro è stata davvero intrigante. Si è lavorato per due settimane prima dell'inaugurazione della mostra. La miccia accesa che viaggia per la città è una vera miccia che viaggia attraverso la cittadina. Non è un particle, non è un dynamics path-brush-light-spark (etc). E' reale. 
E' stato come tornare adolescenti e accendere miccie in giro per la città di notte. Lo stesso stupore. Quello che poi un po' si perde nel fare le cose. 
Il video risale a 5 anni fa. S'era girato con una sony 150 con un gain altissimo perchè le scelte registiche non prevedevano l'uso di luci aggiuntive a quelle presenti nella città. Una scelta artistica di non tradire l'azione del fare con la fiction. Quindi nessuna messa in scena. 
Il problema è stato quindi eliminare tutto il rumore dalle immagini, ma senza perdere il dettaglio delle architetture delle strade e della miccia stessa. Farne quindi una fotografia molto notturna. Ma come si sa... quelle dannatissime luci arancioni rimangono luci arancioni. Se non si vuole intervenire troppo pesantemente.  
Ma ci siamo davvero molto molto divertiti. E' stato uno di quei lavori che ti fa innamorare del tuo lavoro.  
Ce ne vorrebbero di più di questi tempi. 
Di lavori stimolanti e di fruttuose collaborazioni.